Il segreto per diventare un grande campione
Il segreto per diventare un grande campione è nel cuore e nella testa.
Il primo deve essere caldo.
La seconda fredda.
Testa fredda cuore caldo
Ok amici, perdonate la partenza arrembante ma non mi sono ancora ripreso dall’essermi visto alla pagina cultura :)
Trattasi di clamoroso e stupefacente ossimoro…
Sì lo so, siamo alla degenerazione totale, non ci sono più le mezze stagioni, un qualcosa che il Mou definirebbe prostituzione intellettuale.
Ma ecco la fantomatica intervista e l’articolo di Irene Aliprandi sul Corriere delle Alpi di giovedì 8 ottobre 2015 sul segreto per diventare un grande campione.
Testa fredda cuore caldo
Se il calcio è la metafora della vita, allora un tutorial per calciatori può essere prezioso per chiunque desideri realizzare i propri sogni.
Si intitola “Testa fredda cuore caldo” il libro del Alessandro Vianello, bellunese nel mondo, attualmente residente a Sassuolo, ex pallavolista, ex allenatore di volley, laureato in architettura e di professione coach sportivo con un palmares di successi invidiabile.
Dopo aver seguito un gran numero di atleti di diverse specialità, uomini e donne, ma anche imprenditori, Vianello ha deciso di mettere a disposizione di tutti alcuni segreti del mestiere con un libro corposo ma divertente, agile e pratico nella lettura.
Costruito sul modello del tutorial e arricchito con storie di atleti raccontate dai protagonisti e il contributo di due professionisti di social media e immagine, il fotografo Alberto Bogo e il blogger Rudy Bandiera, il libro segue un principio base:
La testa viene prima del piede
“la testa viene prima del piede”, ovvero, per diventare un calciatore devi essere un grande uomo.
“Testa fredda cuore caldo” è rivolto principalmente ai giovani che sperano di sfondare nello sport e proprio per questo è in vendita al prezzo più basso possibile: 4,49 euro in formato kindle (dove i lettori gli hanno già assegnato 4,8 su 5 stelle) e 9,99 euro “di carta”.
“Il calcio è un pretesto”, spiega l’autore, “per incoraggiare una crescita personale fondata sui valori che ci rendono migliori e la componente etica è basilare.
Il calciatore 3.0 è colui che si integra ed è immerso nel mondo social.
Questa super esposizione è uno dei problemi più delicati di un calciatore e io cerco di portare un contributo affinché ogni atleta sia consapevole anche di ciò che pubblica su Facebook o Twitter.”
Come non pensare a personaggi come Balotelli che minano il loro talento con cadute di stile indimenticabili?
La trappola social si riassume con una metafora illuminante:
“Un cretino è un cretino, ma l’amplificazione dei social lo fa diventare un cretino da Champions League”.
Ma il libro non è solo questo anzi, Vianello parte dalle basi, dalla fatica, l’impegno, la disciplina, l’abnegazione, senza dimenticare che “la massima performance è sempre legata al divertimento”.
E siccome solo uno su ottomila ce la fa, anche gli errori, le sconfitte, gli infortuni e la paura vengono analizzati con cura da Vianello che insegna alcuni trucchi per convincere il nostro cervello a lavorare positivamente, ad imparare dagli errori e a non ripeterli con una serie di aneddoti e frasi celebri dei calciatori passati alla storia per la loro grandezza o per la loro follia.
Vianello spiega ai ragazzi che la società è fatta di livelli e ciascuno di questi si aspetta qualcosa di diverso da noi.
Investi su di te
L’obiettivo dell’uomo-calciatore dev’essere quello di crescere attraverso la curiosità, lo studio continuo, la capacità di entrare in empatia con gli altri fino a diventare leader, nel senso di saper guidare e motivare gli altri.
Personaggi come Maradona, ad esempio, erano dei pilastri per i loro colleghi, tanto che Ciro Ferrara non dormiva finché non sentiva la Ferrari di Diego Armando rientrare a casa la sera.
E poi c’è il talento, “l’amico esigente” come lo chiama Del Piero, quella cosa che se ce l’hai non devi assolutamente sprecarla.
Anche in questo caso Vianello insiste: “Vuoi diventare un buon calciatore? Diventa l’uomo migliore che puoi.
I piedi sono un dono, ma non bastano perché la storia del calcio è piena di talenti sprecati”.
Ma il percorso va fatto dentro: “le società sono tutte indebitate e i valori prevalenti sono quelli mercantili.
Ci si deve arrangiare cercando serenità ed equilibrio”.
Vianello ad esempio, dedica ampio spazio all’importanza del riposo e del “cazzeggio” e incoraggia il ricorso al coaching a tutti i livelli, non solo se si hanno dei problemi ma anche per “passare dal bene al meglio”, senza dimenticare che forse ciò che conta di più è quello che saremo dopo, quando i riflettori si saranno spenti.
“Testa fredda cuore caldo” è frutto di un lavoro di due anni e l’autore riconosce ai “suoi” atleti un ruolo fondamentale:
“Loro sono per me una fonte di grande stimolo, spesso mi rendo conto che loro stanno facendo da coach a me e sono certo di aver ricevuto più di quanto ho dato”.
Grazie
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