Al privilegio di essere il life coach bambini ragazzi giovani non rinuncerò mai.
Lavoro con imprenditori illuminati, allenatori pro e superstars viziatissime, ma nulla è più gratificante per me di accompagnare giovani anime pure, fare un pezzo di strada con loro verso il futuro.
Life coach bambini ragazzi giovani
Come padre so che i figli sono l’unica cosa veramente importante nella vita e venire scelto da altri genitori per sviluppare un percorso di crescita personale con i loro ragazzi è in assoluto la soddisfazione più grande e la responsabilità di cui sono più fiero.
Il fatto di essere ancora un bambino nell’anima mi aiuta molto, perché i ragazzi mi riconoscono subito come uno di loro, sanno che ci divertiremo e li guiderò in un viaggio di cui hanno il controllo e la responsabilità dei miglioramenti.
Patti chiari e amicizia lunga. Tu sei il protagonista e l’artefice del tuo percorso di crescita. Io sono solo il tuo Coach, letteralmente “la carrozza” su cui sali per arrivare dove tu vuoi,
queste sono le prime parole che dico quando siamo in empatia (quindi dopo circa una frazione di secondo… ah ah ah).
I principi base del mio essere life coach bambini ragazzi giovani sono l’autonomia, la consapevolezza, la responsabilità e l’andare per primi, il famoso go first del coaching.
Take the first step in faith.
You don’t have to see the whole staircase,
just take the first step.
Martin Luther King
O per dirla alla Steve Jobs, i puntini puoi unirli solo guardando indietro, adesso credi in te, fai la tua strada, segui la tua passione, ascolta il tuo cuore e datti da fare.
Calma calore competenza
Il primo passo per me è sempre incontrare i genitori tutti insieme e condividere i valori, gli obiettivi e la modalità del percorso.
Diciamo che voi (mamma e papà) parlate e io ascolto, cerco di capire chi siete e quali sono le cose importanti per voi che volete trasmettere ai vostri figli anche attraverso il mio lavoro.
Poi rispondo ad ogni possibile e immaginabile domanda che vorrete farmi, in modo da essere tranquilli su tutto.
Quando noi ci siamo capiti, ci chiediamo come presentare il percorso.
Il come con i figli fa la differenza.
Nel coaching poi bisogna divertirsi, non siamo a scuola.
Trattasi di cosa bellissima e come tale va presentata spiegando chi è un coach, cosa fa, come lo fa e perché questa cosa potrebbe essere importante nella vita di una persona: un regalo da farsi con gioia e visione a lungo termine.
NB: Non sono uno psicologo, se una persona non sa nuotare ed è finita nell’acqua, non mi interessa sapere il perché, l’unica cosa che mi interessa è come tirarla fuori.
Quindi parto sempre dal presupposto che ogni persona sia ok e abbia già tutte le risorse per farcela.
Il mio lavoro è tirarle fuori ed insegnare ad utilizzarle per trovare soluzioni e per realizzare i propri sogni.
Quando c’è il via libera dei figli si organizza l’incontro.
Qui ho bisogno di vederli da soli e di parlare un po’ con loro, capire cosa vogliono in generale e da me in particolare.
Da soli perché sono più liberi di dire quello che pensano, a volte con i genitori presenti questo è meno naturale.
La cosa fondamentale è piacersi, deve scoccare la scintilla.
In questo incontro vengono poi stabilite le regole d’ingaggio.
Anche qui spazio a domande e curiosità in modo da essere sicuri e tranquilli su tutto.
Quando a pelle ci si è piaciuti si parte, programmando insieme gli incontri.
Coaching
Il coaching è fatto di sessioni di persona (dove si fa il cuore del lavoro) e di assistenza tra le sessioni dove si scambia e si verificano i miglioramenti.
Oggi la tecnologia ci dà grandissime possibilità per il follow-up (whatsapp, telefono, email, skype, etc).
NB: Quando comincio una collaborazione apro una linea diretta con la persona, praticamente siamo sempre connessi anche se decidiamo di vederci una volta alla settimana o ogni quindici giorni o una volta al mese, a seconda di quanto stabiliamo e degli obiettivi che vogliamo raggiungere.
Si fa gioco di squadra tutti insieme fino al raggiungimento dell’obiettivo concordato.
Il vantaggio di avere un coach nel rapporto con i figli è che può fare cose che noi genitori non possiamo fare perché siamo in una posizione diversa, siamo la mamma o il papà, siamo emotivamente coinvolti, mentre il coach è esterno al nucleo familiare, sa cosa fare e come farlo.
Per chi ha la visione e la mente aperta è una grande opportunità.
Come Life Coach bambini ragazzi giovani, il “cliente” più piccolo di età con cui ho lavorato aveva 11 anni, era un giovane golfista con l’apparecchio ai denti e gli occhi grandi.
Attualmente collaboro con ragazzi e ragazze pre-adolescenti e adolescenti. Alcuni fanno uno sport a livello amatoriale o agonistico e altri no.
Per tutti si tratta di credere in loro, di tirar fuori quello che già hanno, di trasferire strumenti pratici e di costruire insieme il loro futuro secondo i principi dell’autonomia e della responsabilità.
Ecco una testimonianza di un papà, Andrea Crepaz papà di Alessandro
Un GRAZIE di CUORE per aver “ascoltato” un ragazzo di 16 anni, averlo capito, averlo aiutato ad avere fiducia in se stesso e avergli fatto riscoprire la gioia di GIOCARE a calcio.
Grazie a te.
E tu, sei un papà o una mamma?
Guardi al futuro con fiducia e visione?
Investi consapevolmente in esperienze ed opportunità?
Credi nell’autonomia, nella responsabilità e nella crescita personale?
Scrivimi e trasformiamo insieme valori in risultati subito