Diversi stili di leadership

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Diversi Stili di leadership

Padroneggiare i diversi stili di leadership permette a un leader di fare la cosa giusta al momento giusto,

perché

Tutto nasce e tutto finisce nella leadership.
John Maxwell

Se hai un unico approccio alla vita risolverai solo un numero limitato di problemi.

Il grattacielo rigido crolla alla prima scossa di terremoto.

Quello flessibile resiste ad ogni sollecitazione.

Nella leadership la “flessibilità” è tutto.

Per flessibilità s’intende la competenza di saper comprendere (ed interpretare)

persone, situazioni e momenti,

scegliendo poi il modo più ecologico ed efficace

per rispondere a ciascuno di essi e portare a casa il risultato desiderato.

Cosa Come Quando

Si comincia sempre dall’ascolto.

Ascolto della propria visione e ascolto degli altri.

Poi si tratta di scegliere la cosa giusta, di farla nel modo giusto e al momento giusto.

Ma ecco i diversi stili di leadership secondo un modello classico:

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Visionario

Il leader visionario vede quello che gli altri non riescono a vedere.

“Facciamo un telefono senza tasti!”
Steve Jobs

Pro: la capacità di pre-vedere, di anticipare, di cambiare il mondo, di guardare lontano, come un’aquila.

Attenzione: può risultare incompreso, pazzo, non seguito, troppo avanti.

Se sei troppo avanti rispetto al tuo pubblico puoi finire male, salvo poi essere riscoperto dalle generazioni successive.

Nell’arte Van Gogh, Vermeer, Caillebotte ne sanno qualcosa..

Battistrada

Il leader battistrada è un precursore, traina il gruppo, è fortemente focalizzato sull’obiettivo.

La verità è che si sa sempre cosa è meglio fare. La cosa difficile è farla.
Norman Schwarzkopt

Il Generale di Forza d’Armata con gli zoccoli ha fatto la più veloce carriera militare della storia statunitense.

Semplicemente, fin da quando era capitano, andava dai suoi superiori e chiedeva che gli assegnassero il plotone peggiore.

Poi andava lui per primo, sempre, davanti a tutti. 

Quel plotone scalava le classifiche di rendimento e lui le gerarchie.

Tutti gli uomini che ha guidato lo rispettavano e si fidavano di lui, perché in ogni sfida ci metteva sempre la faccia e… le chiappe.

Uno straordinario leader battistrada, con una poderosa reputazione costruita sul campo.

Pro: ideale per aprire un nuovo mercato, per guidare un gruppo ad un risultato immediato.

Attenzione: può restare isolato, generare passività nei pari ed essere sommerso di lavoro.

Coach

Il leader coach valorizza tutte le risorse.

La vera essenza della leadership è dare energia, non riceverla.
Swami Kriyananda

Se una cosa è poco importante puoi anche farla da solo.

Se è molto importante è meglio farla insieme agli altri, perché viene meglio.

Pro: valorizza lo staff e il team, rinforza le prestazioni eccellenti, crea connessione tra bisogni e valori, fa vincere la propria squadra.

Attenzione: se manca di coerenza, di capacità di ascolto, di doti umane e comunicative non può essere un Leader Coach.

Affiliativo

Il leader affiliativo crea un senso di socialità e comunità.

Il successo dipende soprattutto dalla gente. Crea delle relazioni.. dei gruppi.. e motiva la gente a contribuire.
Ruth Scott

Per creare una community dai valore ad ogni singola relazione.

Pro: sistemico e collaborativo, mette la relazione al centro di tutto, crea comunità e partnership, vive in armonia.

Attenzione: i valori devono essere chiari, solidi e trasparenti; le doti negoziali spiccate; la rappresentatività sociale alta.

Democratico

Il leader democratico si consulta prima di decidere.

Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri.
Nelson Mandela

Arrivare al successo tutti insieme e con il contributo di tutti.

Pro: Partecipativo, responsabilizzante e capace di dare valore ad ognuno.

Attenzione: serve un ascolto vero, l’autorevolezza e il tempo per dare valore agli altri nei fatti.

Autoritario

Il leader autoritario impone le decisioni.

Non sarete recuperati, resistete fino all’ultimo.
Winston Churchill

Questo stile di leadership dovrebbe essere usato in situazioni di emergenza e pericolo.

Quando c’è poco tempo e molto rischio il leader deve scegliere per tutti.

Pro: asimmetrico nelle decisioni, non ammette repliche, prende le responsabilità per tutti.

Attenzione: seguito per paura o per evitare punizioni.

Chi eccede con questo stile di leadership quando non è necessario difetta di autorevolezza.

Forse guida, ma non è certo che venga seguito nel tempo.

Winston Churchill

Winston Churchill ha sicuramente saputo vivere tutti i diversi stili di leadership.

In particolare, ha saputo essere autoritario e democratico a distanza di poche ore, nei momenti più drammatici del secondo conflitto mondiale.

Quando venne scelto come Primo Ministro era mal sopportato, poco stimato e temuto per le sue intemperanze (piaceva però all’opposizione, il cui assenso era strategico per un governo di unità nazionale).

Anche il Re avrebbe preferito un profilo diverso dal suo.

Ma Winston aveva una straordinaria cultura classica, un cervello brillante, un finissimo humour inglese e una morale precisa, la sua.

Formò il Gabinetto di Guerra con tutti i suoi nemici politici all’interno, così da poterli controllare e gestire.

Quando la situazione era drammatica, si fece vedere sempre positivo e convinto del successo.

Vittoria

Celeberrimi i suoi gesti di V fatti vedere in modi opposti, prima Vaffanculo e poi Vittoria.

Quando la situazione divenne poi disperata impose la sua linea di comando battendo i pugni sul tavolo (leader autoritario):

mai nessun accordo di pace con Hitler! Mai! qui comando io, sono il Primo Ministro!

Non si negozia con la testa dentro le fauci di una tigre.

Nulla di buono può mai nascere svendendo i valori in cui si crede, la libertà su tutti.

In quel momento quasi tutto l’esercito britannico (più di 300.000 uomini) era in Francia, sotto assedio, con la flotta alleata tagliata fuori dai nemici.

Tutti gli altri membri del Gabinetto volevano negoziare per non dover prendersi la responsabilità della morte di un’intera generazione di ragazzi al fronte, ma lui no.

Dynamo

Così finse di negoziare la pace con i nazisti attraverso gli italiani e parallelamente fece una gigantesca “chiamata alla armi” di civili:

chiese a chiunque avesse un’imbarcazione di mettersi in mare alla volta di Dunkerque per riportare a casa i “nostri ragazzi”.

A proposito di diversi stili di leadership, come leader visionario vide la soluzione dove gli altri vedevano solo il problema.

L’operazione Dynamo fu un grande successo e riequilibrò le sorti del conflitto, prima totalmente sbilanciato a favore dei nazisti.

Funzionò anche perché Churchill sacrificò un intero battaglione di 4.000 uomini per impedire che i tedeschi raggiungessero Dunkerque prima che tutti fossero riportati a casa.

Ecco il suo “non sarete rimpatriati, mantenete la posizione, il vostro sacrificio è indispensabile per salvare il nostro esercito, vi saremo eternamente grati..”.

Churchill non ebbe paura di prendere quella decisione e di esprimerla chiaramente al comandante che avrebbe dovuto sacrificarsi con i suoi uomini in Francia per far vivere tutti gli altri.

Metro

Questo straordinario fumatore di sigari e bevitore di Scotch non aveva mai preso la metropolitana.

In quei giorni cruciali, durante il tragitto che lo portava al quartier generale, scese improvvisamente dall’auto e prese la Tube.

Ci siamo persi il Primo Ministro..
disse la scorta

Fece il viaggio in mezzo al popolo, perché voleva sapere cosa ne pensassero loro della resistenza, dell’opporsi con tutti i mezzi al tiranno nazista per difendere i valori della libertà.

Chiese l’opinione di tutti quelli che incontrò nel vagone, aveva bisogno di tastare il polso al Paese.

Si annotò i nomi di tutti coloro con cui aveva parlato (leader democratico) e li riportò tali e quali nella riunione informale che aveva indetto con i politici prima del voto in Parlamento.

Aveva bisogno di sapere e contemporaneamente di far sentire che il popolo era dalla sua parte.

Lotteremo fino alla morte fino alla vittoria.

Il Parlamento votò la fiducia alla sua linea,

4 anni dopo Hitler era sconfitto.

Penso che la storia mi tratterà bene… la scriverò io.
Winston Churchill

Diversi stili di leadership

Essere leader non significa guidare ma essere seguito,

sapendo utilizzare i diversi stili di leadership a seconda dei momenti e delle situazioni.

La leadership è relazione.

Dal gotico laeder che significa scala e shappen che significa magazzino in alto (degli attrezzi).

La leadership è una relazione che crea valore portando in alto.

La vera stella è quella fa brillare gli altri.

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