Ogni fine anno ci dà l’opportunità di fare i conti con noi stessi, di tirare le somme di ciò che è stato e di prepararci a quello che verrà. Come ogni rito di passaggio che si rispetti, quando ci troviamo davanti ad una soglia da attraversare, possiamo costruirci la nostra personalissima iniziazione. Ecco… adesso non scomoderei l’infibulazione, l’hell week dei Navy Seals o la sbronza di capodanno, vorrei semplicemente muovermi consapevolmente in avanti, leggero, libero e sorridente.
La vita è un viaggio.
Nell’anno nuovo, cosa lascio cosa tengo?
Cosa posso/devo lasciar andare e cosa proprio mi serve, cosa voglio tenere con me?
Entro nel nuovo anno con un carrozzone di abitudini sbagliate ed uno zaino pesantissimo di pensieri o sono pronto a viaggiare libero?
La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?
Gigi Marzullo
Ecco un modo semplice e divertente di entrare nel nuovo anno: cosa lascio cosa tengo, uno strumento di coaching il cui limite è solo la fantasia e l’entusiasmo che ci metti nell’utilizzarlo.
Ma andiamo passo passo alla scoperta del metodo…
1 Rispondo alle domande, mi chiarisco le idee
Cosa lascio?
Ciascuno sa di casa propria. Ad esempio si possono lasciare le cattive abitudini, i rancori, le pesantezze, la dipendenza dall’osservare il criceto sulla ruota, etc..
Se ti va puoi anche scegliere un atteggiamento o un pensiero che non porta niente di buono.
Cosa tengo?
La Nutella, il sesso selvaggio, le serie tv, etc., insomma ci siamo capiti.
Qui potresti anche concentrarti sui valori, su quello che è veramente importante per te.
2 Scelgo il rituale, ossia preparo il percorso e qui mi posso sbizzarrire
Si tratta di individuare: il posto dove lascio (A), quello dove tengo (B) e quello dove voglio andare (C).
A. Quello che ho scelto di lasciare lo devo proprio lasciare, bruciare, buttare via. C’è chi scrive su un foglietto le peggio cose e poi le brucia nel camino, chi le trita nel minipimer*, chi le butta giù nel water. Chi lancia, chi seppellisce, chi sbatte… le ciglia. La cosa fondamentale è lasciar andare, fisicamente e mentalmente, attraverso un rituale visibile e riconoscibile.
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B. Qui si tratta di “indossare” il nostro abito migliore, quello che vogliamo tenere, per appropriarcene ancora. Scelgo quindi un posto dove sono a mio agio, dove sto bene e dove posso farmi una promessa, quella di tenere con me ciò che è veramente importante.
C. Scelgo la meta, penso ai miei obiettivi e soprattutto a come voglio raggiungerli, intendo con quale stato d’animo. Una volta raggiunta, vedo, ascolto e sento. Insomma me la godo. Più sono bravo a vivere anticipatamente queste emozioni come se avessi già vinto e più queste mi guideranno come una stella cometa.
3 Pronti, attenti… via
Lascio in A, tengo in B e vado in C.
Posso fare tutto in 3 semplici passi oppure lasciare ad una riva del ponte, prendere nel mezzo e raggiungere dall’altra parte.
Buon divertimento!